È un’opportunità per il contribuente, che ha subito accessi, ispezioni,verifiche oppure ricevuto un avviso di accertamento, di aprire una finestra di dialogo con il fisco, presentare nuovi elementi o dati e ridiscutere la propria posizione.
Se il contraddittorio va a buon fine, si ridefiniscono le maggiori imposte dovute, con vantaggi per entrambe le parti che possono così evitare un lungo contenzioso.
ESEMPIO
In caso di infedele dichiarazione è prevista una sanzione che va dal 100 al 200 per cento dell’imposta evasa, quindi – ad esempio – su
un’imposta evasa pari a 100
+ la sanzione può arrivare fino a 200
= con una richiesta complessiva di 300
Se invece il contribuente si avvale dell’accertamento con adesione e in sede di contraddittorio fornisce documenti di cui l’Agenzia non disponeva, sulla base dei quali la richiesta del fisco
viene rideterminata in 90 (rispetto agli originari 100)
+ la sanzione sarà pari a 30 cioè un terzo del minimo (100% di 90)
= l’importo finale che il contribuente dovrà versare entro 20 giorni per chiudere l’accertamento con adesione sarà pari a 120
Infine, nel caso in cui siano presenti dei rilievi penali,il pagamento delle somme dovute rappresenta una circostanza attenuante. Le sanzioni penali previste vengono ridotte fino a un terzo e quelle accessorie non vengono applicate.
566QVZGXU6XH
566QVZGXU6XH