10 gennaio 2020

Redditi di lavoro autonomo: Interpello n. 512

Risposta Interpello 11.12.2019, n. 512

Un professionista dichiara di 
- aver fatturato prestazioni professionali negli ultimi mesi del 2018, anno in cui era ancora fiscalmente residente in Italia in cui svolgeva abitualmente attività di lavoro autonomo, e 
- di averli incassati nel 2019, anno in cui è 
residente fiscalmente all'estero 

e non svolge più alcuna attività di lavoro autonomo in Italia.

In risposta ad una sua istanza di interpello in cui chiede chiarimenti in merito al loro trattamento fiscale, l'Agenzia delle Entrate precisa che i suddetti compensi relativi a prestazioni professionali rese nel 2018 rilevano, ai fini delle imposte sui redditi, solo nel momento in cui gli stessi sono effettivamente percepiti 
(principio di cassa), ossia nel 2019

Di conseguenzaè nel 2019 che devono essere verificate le condizioni per una loro corretta tassazione. 

Dal momento che nel 2019 il professionista risulta non residente in Italia, trova applicazione la norma dell'art. 25, co. 2, primo periodo, D.P.R. 600/1973 in base alla quale i compensi per prestazioni di lavoro autonomo (anche non abituale) corrisposti a soggetti non residenti sono assoggettati a ritenuta a titolo d'imposta (tassazione definitiva) nella misura del 30%.