Cassazione Civile, sentenza pubblicata il 28 settembre 2016
In tema di accertamento sintetico, al contribuente non giova dedurre di aver
ricevuto soldi in eredità, se poi emerge il loro impiego per donazioni a familiari e
accrediti su conti correnti di altri.
È quanto emerge dall’ordinanza n.
19257/2016 della Sesta Sezione Civile – T della Cassazione.
La Suprema
Corte ha reso definitivo il verdetto della Commissione Tributaria Regionale della
Lombardia che ha confermato la ripresa fiscale ex art. 38 comma 4 del D.P.R. n.
600/73 perché
la contribuente non ha fornito la prova di aver mantenuto la
disponibilità di quanto ricevuto in eredità oppure di averla impiegata per fare
fronte alle normali spese di gestione familiare. Di contro, come rivelato “dalle
registrazioni bancarie”, il denaro ereditato era invece stato utilizzato “per altri
scopi”, quali donazioni ai figli e accrediti su conti correnti altrui.