26 marzo 2013

LOCAZIONE DI UN APPARTAMENTO AMMOBILIATO


Un immobile è da considerarsi “ammobiliato“ quando quest’ultimo dispone dei mobili e dell’arredamento necessario per permettere all’ inquilino di abitarvi correttamente e portando con sé i soli effetti personali. 
Per definire un appartamento“ammobiliato“ basta lo stretto indispensabile: 
cucina con il solo piano di cottura e il frigorifero, l’armadio e il letto.
In altri termini, la qualifica di “ammobiliato” è lasciata alla valutazione del proprietario e soprattutto dei suoi inquilini.
Certamente, affittare un appartamento ammobiliato può permettere di aumentare la redditività del proprio investimento locativo a seconda dei casi. Un arredamento dettagliato nei minimi particolari, infatti, incrementando il valore dell’immobile, ben può far aumentare il canone locatizio dello stesso.

CONTRATTO

È opportuno specificare nel contratto che l’appartamento concesso in locazione è ammobiliato. 
1) Al contratto deve essere allegato l’inventario dei mobili, annotando attentamente la natura e lo stato di ogni mobile ed elettrodomestico, anche al fine di superare la presunzione, altrimenti operante, della proprietà dei mobili in capo al conduttore.

2) Sarebbe anche utile, per il locatore, fotografare l’ambiente con i mobili e gli oggetti ivi contenuti e, alla firma del contratto, far firmare le foto dell’arredamento al conduttore. Si tratta di una formalità importante, in quanto è l’inquilino che deve prendere in carico le riparazioni cosiddette “classiche“ e che si deve anche occupare della manutenzione degli elettrodomestici indicati nel contratto. Per quanto riguarda la loro sostituzione, questa è a carico del proprietario e varia a seconda della qualità iniziale del materiale e dello stato di utilizzo.

3) Inoltre, è sempre consigliabile il rilascio di una cauzione – che può arrivare fino a sei mensilità – al fine di riparare gli eventuali danni causati dal conduttore.